L'amido resistente, abbreviato con l'acronimo di RS (dall'inglese Resistant starch), rappresenta quella frazione dell'amido che resiste al processo di idrolisi (digestione) da parte degli enzimi digestivi dell'intestino tenue. Esso può interamente o parzialmente fermentare nell'intestino crasso[1]. Proprio per queste sue caratteristiche, alcuni dei suoi sottotipi (RS1 e RS2) sono considerati parte della fibra alimentare solubile. L'amido resistente costituisce circa il 10 % dell'amido consumato nella dieta media occidentale[2]. Pare che l'amido resistente sia composto per il 100% da amilosio[3], la frazione dell'amido dalla struttura lineare, e più difficilmente attaccabile dagli enzimi digestivi, e come tale, meno digeribile.
Come per altri tipi di fibre solubili, la sua fermentazione porta alla produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA) nel colon[2], tra i quali acido acetico, acido propionico, acido butirrico (quest'ultimo considerato il substrato energetico preferito per gli enterociti del colon).
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